Coop su dati ISTAT: serve un intervento per ridare fiducia

Nonostante i dati Istat confermino un rallentamento dell’inflazione e un’accelerazione della crescita del Pil, molti italiani non riescono a percepire un miglioramento delle condizioni economiche del paese.

Questa percezione è principalmente dovuta ai redditi ancora troppo bassi che non tengono il passo con l’aumento dei prezzi. Nel 2023, mentre i salari nominali sono cresciuti solo del 2%, i prezzi sono aumentati del 7,7%, alimentando una diffusa mancanza di fiducia nel futuro.
Ma oltre alla stagnazione dei salari, negli ultimi anni il nostro paese ha dovuto fronteggiare anche altre difficoltà strutturali, come il declino demografico, la bassa produttività e un tasso di occupazione femminile insufficiente: problemi che richiedono soluzioni a lungo termine e che non possono essere affrontati con misure e orizzonti di breve periodo.

Marco Pedroni, presidente di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori), ha messo in luce gli sforzi attuati da Coop nel contenere gli aumenti dei prezzi e nel proporre iniziative a vantaggio delle famiglie. In particolare, ha evidenziato l’importanza della recente rinegoziazione del contratto nazionale della distribuzione cooperativa, che ha comportato significativi aumenti retributivi per oltre 55.000 dipendenti, ma “ora sta alla politica predisporre un piano lungimirante, non più procrastinabile, di crescita del Paese”.

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