A cento anni dalla nascita dell’artista milanese e a dodici anni dall’esposizione de I Funerali dell’anarchico Pinelli, il genio dissacrante di Enrico Baj, protagonista indiscusso della neoavanguardia italiana e internazionale, torna ad animare la prestigiosa Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale a Milano. Fino al 9 febbraio 2025, la mostra “BAJ. Baj chez Baj”, promossa dal Comune di Milano-Cultura, prodotta da Palazzo Reale con Electa Editore e curata da Chiara Gatti e Roberta Cerini Baj, presenta una raccolta unica di quasi cinquanta opere, che ripercorrono i temi e i soggetti più importanti della lunga e poliedrica carriera di Baj: dal recupero del Dadaismo e del Surrealismo, dalla vicinanza al gruppo nordico di Co.Br.A fino alla fondazione, insieme a Sergio Dangelo, del Movimento Nucleare.
Nelle dieci sezioni in cui è suddivisa l’esposizione, i visitatori possono ammirare pezzi iconici come “I Funerali dell’anarchico Pinelli”, che per la prima volta sono integrati in un percorso antologico e in un dialogo puntuale con altri lavori del maestro, e i personaggi più celebri del suo immaginario, come le Dame e i Generali, gli Ultracorpi, gli Specchi, i Mobili e i mostri dell’Apocalisse: creature nate dall’universo surrealista e fantascientifico dell’artista, che ha fatto dell’ironia e del grottesco strumenti per smantellare il conformismo borghese e opporsi a ogni forma di potere costituito. Per Baj, l’arte diviene uno strumento di riflessione politica e sociale, capace di far emergere i limiti e le “mostruosità” della società moderna.
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