Il 21 ottobre, un gruppo di Soci e dipendenti di Coop Lombardia è arrivato a Castelvetrano per il campo di impegno e formazione organizzato in collaborazione con Libera Terra. I partecipanti sono stati ospiti presso il Nido delle Rondini, bene confiscato alla mafia oggi gestito dalla Cooperativa sociale Talenti. Attraverso attività pratiche, visite e incontri, i campisti hanno avuto l’opportunità di scoprire da vicino l’impatto della criminalità organizzata sul territorio e le iniziative di recupero e riqualificazione che trasformano i beni sottratti in simboli di riscatto e di speranza.
La prima tappa di questa esperienza, iniziata martedì 22, è stata la visita alla Cantina Centopassi, anima vitivinicola delle cooperative Libera Terra nell’Alto Belice Corleonese, che lavora sui terreni confiscati alle cosche, basando il proprio operato sui valori di trasparenza e sostenibilità della filiera. Il comprensorio è quello di San Giuseppe Jato, entroterra palermitano, con vigneti che vanno dai 500 fino ai 950 metri s.l.m., la tappa successiva ha visto una visita presso l’evocativo e simbolico anfiteatro di Portella della Ginestra, per poi, nel pomeriggio, recarsi a Capaci al Memoriale e Museo MuST23 che, partendo dalla strage di Capaci, vuole raccontare 32 anni di lotte, di impegno, di delusioni, ma soprattutto di successi nel contrasto a Cosa Nostra.
Il terzo giorno di campo, nonostante il maltempo abbia impedito ai campisti di svolgere le attività agricole previste, le energie sono state impiegate per ripulire VENTO di P.O.N.E.N.T.E., altro bene confiscato alla criminalità oggi gestito dalla Cooperativa Talenti. Il gruppo ha poi visitato la Cooperativa Calcestruzzi Ericina Libera a Trapani, uno dei pochi esempi di aziende non agricole confiscate e rigenerate in forma cooperativa, che ha acquisito meriti anche in campo ecologico, essendo una delle poche aziende del settore nel Mezzogiorno che produce materiali da costruzione riciclati. Dopo la visita, si è tenuto un momento di scambio con i Soci del presidio di Libera e con il giornalista Rino Giacalone.
Il giorno seguente i campisti hanno affiancato i soci della Cooperativa Rita Atria – Libera Terra nella raccolta delle olive nei terreni confiscati alla mafia di Seggio Torre e Contrada Canalotto, a Castelvetrano, e hanno incontrato i referenti del presidio di Libera di Marsala per approfondire il loro impegno sul territorio.
Venerdì, dopo aver proseguito il loro impegno nei campi con la raccolta delle olive, hanno visitato l’amministrazione comunale di Castelvetrano e incontrato Valentina Ferro della comunità alloggio Il Gabbiano di Castelvetrano, una realtà nata nel 2002 per sostenere i minori nel delicato momento di transizione verso l’accoglienza in una famiglia adottiva.
Sabato il gruppo ha trascorso una mattinata culturale al parco archeologico di Selinunte, mentre il pomeriggio è stato dedicato all’incontro con Antonella Borsellino, referente di Libera per l’agrigentino, e con i familiari di alcune vittime della mafia.
Domenica i campisti sono tornati a casa portando con sé un bagaglio prezioso: il ricordo di questa esperienza tanto bella quanto importante e la consapevolezza di aver compiuto un viaggio di scoperta e di riflessione all’insegna della solidarietà, della cooperazione e della memoria.