Fatela dove volete purché sia buona per tutti: la nuova campagna Coop

Coop lancia la nuova campagna “Fatela dove volete purché sia buona per tutti” per prendere posizione contro il caporalato e quanto successo, secondo i recenti fatti di cronaca, a Satnam Singh, il bracciante di origine indiana morto all’ospedale San Camillo di Roma il 19 giugno, due giorni dopo essere stato abbandonato dal suo datore di lavoro davanti alla casa in cui abitava in provincia di Latina.
Satnam Singh è morto mentre lavorava nei campi, senza contratto, senza tutele, senza umanità. Di fronte a questa tragedia, che mai dovrebbe accadere, Coop lancia questa campagna per ricordare a Soci e consumatori l’importanza di essere consapevoli, anche nel gesto quotidiano di fare la spesa. Quando si compra un prodotto della terra bisogna assicurarsi che sia coltivato con cura e raccolto senza calpestare i diritti dei lavoratori. Una spesa consapevole inizia da qui.
Per combattere un sistema di profitto a tutti i costi, che sfrutta e uccide le persone, è necessario agire insieme: dai produttori, alle istituzioni, ai consumatori, ai distributori. Coop c’è sempre stata e c’è. Perché una buona spesa può cambiare il mondo e l’impegno di Coop in questo senso è iniziato decenni fa.
Coop è infatti stata la prima azienda in Italia e in Europa a conseguire la certificazione in base allo standard etico SA8000 e dal 1998, Coop richiede ai suoi fornitori di aderire a un codice etico che vieta il lavoro minorile e coatto, ogni forma di discriminazione, e promuove la salute e sicurezza sul lavoro. La conformità viene monitorata tramite ispezioni periodiche e i fornitori che non rispettano questi standard vengono esclusi. Nel 2016, Coop ha adottato la nuova norma SA8000:2014, ancora più restrittiva.
Tra il 2015 e il 2016 Coop ha lanciato la campagna “Buoni e Giusti” per sensibilizzare i consumatori sull’etica delle filiere produttive e l’autenticità dei prodotti alimentari e ha incentivato i suoi fornitori a aderire alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità (un’iniziativa nata da vari Ministeri e dall’Inps). In ambito ortofrutta, a fine 2023, circa l’8% delle aziende agricole fornitrici di Coop erano iscritte, contro una media nazionale del 3%.
Nel 2022, inoltre, Coop ha avviato una collaborazione con l’associazione “No Cap”, che fornisce consulenza per le filiere etiche, produce prodotti propri e si occupa anche della lotta al caporalato diffondendo il più possibile informazioni sul tema. Grazie a questa partnership, sugli scaffali Coop arrivano prodotti provenienti dalla filiera di agricoltura biologica ed etica dell’associazione stessa e parte dei proventi delle vendite viene reinvestita da No Cap in attività a sostegno della manodopera impiegata nelle filiere. Sono tanti i progetti in corso che hanno permesso agli sfruttati di lasciare i ghetti e avere una vita dignitosa grazie a contratti di lavoro regolari e stagionali, trasporto e alloggi gratuiti e sicuri dove poter vivere e integrarsi nel territorio. Coop è l’unica insegna italiana ad avere in corso la collaborazione con No Cap.

I controlli di presidio etico infine sono parte integrante delle attività di tutela che Coop svolge sulle proprie filiere di prodotti a marchio, controlli aggiuntivi rispetto a quelli previsti per legge, che hanno portato dal 1998 ad oggi a circa 2500 ispezioni, tutte con la logica non di reprimere ma di prevenire ed impostare azioni di miglioramento.

In un’ottica di gestione sempre più attenta delle filiere del Prodotto a Marchio, Coop ha inoltre implementato gli enti di controllo e certificazione, come il Bureau Veritas, leader mondiale nei servizi di ispezione, certificazione, test di laboratorio, al fine di incrementare i controlli e gestire al meglio le aumentate criticità della filiera.

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