Sabato 17 marzo andrà in scena in anteprima nazionale, al Teatro Elfo Puccini di Milano, lo spettacolo di Tiziana Di Masi dedicato ai volontari.
In #IOSIAMO Tiziana di Masi racconta e interpreta le storie di chi sta cambiando l’Itala, perché l’amore non è mai inutile.
Il nuovo lavoro di Tiziana Di Masi, già interprete di “Mafie in pentola” e di “Tutto quello che sto per dirvi è falso”, entrambi tuttora in scena, è uno spettacolo rivoluzionario dedicato ai volontari.
Le sue storie, dopo i temi dell’antimafia quotidiana e dell’acquisto consapevole, per la prima volta accendono i riflettori sull’Italia che ha deciso di impegnarsi e di mettersi in gioco, dedicando il suo tempo agli altri per costruire valore, personale e sociale.
#IOSIAMO è il risultato di un viaggio in quest’Italia.
Raccogliendo da nord a sud le testimonianze dei volontari impegnati su vari fronti, dalla lotta alla povertà alla tutela dei più deboli fino alla difesa dell’ambiente, Tiziana Di Masi ricostruisce storie e racconta l’unica svolta possibile per creare un vero valore, superando la logica dell’autoaffermazione per dare qualcosa agli altri. Sono gesti essenziali per la società, ma anche per coloro che li compiono, perché soltanto attraverso la svolta dall’IO al NOI si può comprendere il vero senso della vita e superare l’infelicità per tentare di arrivare a una realizzazione personale attraverso il bene.
Diretta da Paolo Valerio e Mirko Segalina, con le scene e i video ideati da Antonio Panzuto, Tiziana Di Masi porta in scena storie come quella di Norina Ventre, “Mamma Africa”, che dà da mangiare agli immigrati esattamente come trent’anni fa sfamava i braccianti calabresi. Come quelle degli attivisti della “Terra dei fuochi”, mamme che hanno perso i figli divorati dal cancro e ora sostengono altre mamme, nella loro stessa situazione. Come quella di Mario, emiliano, che aiutando i disabili ha fatto del bene ad altri e soprattutto a se stesso. Come quella di Alessio, che fa il clown nelle corsie di ospedale in Toscana per far sorridere chi non ne avrebbe motivo. Come quelle dei tanti, perché sono ben 6,6 milioni i volontari in Italia, che superano con gesti concreti e quotidiani ogni distinzione di sesso, razza, religione facendo del bene per gli altri, per tutti noi. E ogni rappresentazione avrà una storia speciale dedicata a un volontario del territorio dove viene messa in scena, perché il bene è ovunque, basta saperlo riconoscere.