La grande rete del recupero degli abiti usati

Un abito dismesso non è solo un pezzo di noi che se ne va o un inutile ingombro di cui liberarsi, ma «una risorsa preziosa che può fare ancora molto per gli altri», ha raccontato alla rivista Consumatori Ulla Carina Bolin, presidente di Humana People to People Onlus, l’organizzazione indipendente che da oltre 20 anni realizza, grazie alla valorizzazione degli abiti usati raccolti attraverso i cassonetti gialli, interventi di cooperazione internazionale.  

Secondo il rapporto “L’Italia del riciclo 2020” della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, viene riutilizzato tra il 65 e il 68% dei rifiuti tessili. 

Dati molto interessanti arrivano da Humana anche se, spiega Bolin, «il 2020 è stato un anno complesso: l’emergenza sanitaria ha impattato negativamente sulla filiera degli indumenti usati. In ogni caso nel 2020 abbiamo raccolto oltre 20 milioni di kg di abiti usati». 

Dopo la donazione nei contenitori gialli di Humana inizia un percorso virtuoso: vengono smistati tra i vestiti estivi, che vengono inviati in Africa direttamente alle comunità bisognose, e i vestiti non adatti al clima africano: questi ultimi vengono rivenduti nei negozi di seconda mano in tutta Europa e Italia, finanziando i progetti di cooperazione e di sostegno alle comunità bisognose. 

Il recupero degli abiti usati è importante per l’ambiente: acquistare un capo di seconda mano può aiutare a combattere la crisi climatica in quanto per produrre una t-shirt nuova servono oltre due mila litri di acqua.  

Di seguito, qualche consiglio utile per utilizzare i contenitori di donazione degli indumenti: 
 
Cosa può essere introdotto nei cassonetti 

  • Capi di abbigliamento possibilmente puliti e asciutti per evitare muffe e cattivi odori. Inserire gli indumenti in sacchi ben chiusi. 
  • Scarpe appaiate e allacciate insieme. 
  • Accessori di abbigliamento: cappelli, cinture, foulard, sciarpe, ma anche borse e zaini. 
  • Biancheria per la casa: coperte, lenzuola, piumoni, asciugamani, tovaglie e tende.

Cosa non può essere introdotto nei cassonetti 

  • Scarponi da sci, biancheria per la persona, stracci o strofinacci, ritagli e scarti di stoffa. 
  • Indumenti macchiati o che hanno la necessità di essere riparati. 

Puoi leggere gli articoli del nuovo numero di Consumatori online a questo link, oppure puoi ritirare la tua copia gratuita del numero di aprile alle casse di tutti i punti vendita Coop Lombardia. 

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