La lotta allo spreco va «A buon fine» su Il Giorno

16 Novembre 2017

Sull’edizione di oggi de Il Giorno di Milano la giornalista Simona Ballatore parla del nostro progetto Buon Fine e della presentazione del libro scritto da Zita Dazzi, ed edito da Terre di mezzo Editore, dedicato ai dieci anni di questa straordinaria esperienza di responsabilità sociale e ambientale.

La lotta allo spreco va «A buon fine» Così si dà valore al cibo in eccesso
Nell’ultimo libro di Coop Lombardia le storie dei volontari
C’È LA STORIA di chi pensa all’ambiente e riparte dalle persone in difficoltà, di chi opera sulla frontiera comasca e di chi cucina e serve al Refettorio Ambrosiano, aiutando le persone seguite dai servizi Caritas a riacquisire fiducia nelle proprie forze. Ci sono unità mobili al servizio dello spreco e suore che difendono donne vittime della tratta. Ecco a chi va il cibo in più, quello che è ancora buono ma che rischia di finire in spazzatura. Dieci anni fa Coop Lombardia ha dato vita a una rete, che oggi coinvolge 89 realtà, e che è diventata la trama di un libro: «A buon fine», scritto da Zita Dazzi, accompagnato dalle fotografie di Carla Mondino e pubblicato da Terre di Mezzo.
Ieri la presentazione a Palazzo Marino, in una Sala Alessi sold-out. Ha parlato dei progetti in atto Claudio Minoia, direttore delle Politiche sociali del Comune di Milano; sono state sfogliate le pagine del libro ricordando «il ruolo di facilitatori» di cooperative e associazioni: «Siamo presenti in molte comunità, abbiamo storie e valori, risorse per alimentare pratiche virtuose per fare in modo che la paura non ci faccia perdere l’attenzione verso chi in questo momento è in uno stato diverso dal nostro», ha ricordato Alfredo De Bellis, vicepresidente di Coop Lombardia.
Attorno al tavolo Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana: «In questo libro ci sono storie che partono da un incontro, da un ascolto di persone che vivono un momento di difficoltà. Quello del cibo è subito stato individuato come uno degli aiuti più immediati, non solo perché il “dare da mangiare” per un cristiano è importante, come tutte le opere di misericordia», ha ricordato Gualzetti.
«AL REFETTORIO Ambrosiano diamo da mangiare tutte le sere a cento persone, che vengono inviate dai centri di ascolto. Tutte le sere cuciniamo le eccedenze che arrivano dal supermercato della Coop e da altre realtà per dare un segnale contro lo spreco. Ma ci interroghiamo anche sugli effetti, sull’impatto che queste iniziative hanno sulle persone che aiutiamo, su cosa possiamo fare anche con i generi alimentari perché quella persona non abbia più bisogno di noi. È un cammino verso la dignità».

Simona Ballatore

Scarica qui l’articolo completo e guarda il servizio di Telelombardia.

 

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