Dal 24 settembre Palazzo Reale ospita una grande retrospettiva dedicata a Man Ray, figura emblematica delle avanguardie artistiche del Novecento.
Oltre 300 opere tra fotografie, disegni, filmati e oggetti raccontano il percorso creativo di un artista che ha fatto della sperimentazione e della libertà espressiva la propria firma stilistica.
Esperto nel modellare luce e materia, Man Ray ha trasformato l’immagine in un linguaggio sospeso tra percezione e invenzione. In particolare, il ritratto diventa per lui un terreno di esplorazione visiva, dove ogni soggetto, che sia sé stesso, un amico artista o un oggetto comune, si trasforma in un dialogo tra realtà e immaginazione.
In mostra, autoritratti, volti iconici e rayografie sorprendenti (immagini fotografiche senza fotocamera, create da Man Ray appoggiando oggetti direttamente su carta fotosensibile e esponendoli alla luce in camera oscura) tracciano l’evoluzione di un linguaggio visivo in costante movimento.
Tra i volti più presenti e significativi della sua opera spiccano quelli femminili. Per Man Ray le donne non sono semplici modelle, ma muse, complici e presenze essenziali del suo universo creativo.
I suoi scatti, tra nudi, ritratti e pose sospese nel tempo, raccontano relazioni profonde e cariche di significato. In mostra ritroviamo le figure indimenticabili di Kiki de Montparnasse, Lee Miller, Meret Oppenheim, Ady Fideline, Nusch Éluard e Juliet Browner, protagoniste di un immaginario visivo tanto personale quanto universale.
La sua ricerca visiva non si ferma alla fotografia. Man Ray attraversa anche il mondo del cinema, dando vita a opere oniriche e spiazzanti. La mostra presenta, in proiezione integrale, i suoi quattro film surrealisti, lavori che infrangono le regole della narrazione tradizionale per offrire un’esperienza ipnotica e immaginifica, tra poesia visiva, ritmo fotografico e visione pura.
Con lo stesso spirito inventivo, Man Ray ha esteso la sua arte alla moda, al design e alla produzione seriale. In mostra, fotografie pubblicate su riviste internazionali, oggetti-icona e scacchi dalla geometria essenziale restituiscono un artista capace di dialogare con il reale e trasformare l’ordinario in straordinario, secondo una coerente e raffinata poetica dell’oggetto.
Una mostra che parla a tutti: appassionati d’arte, curiosi, amanti della fotografia e della bellezza in tutte le sue forme. Perché Man Ray, con il suo sguardo libero e sorprendente, continua a parlarci ancora oggi.