Riso Quanto: gli immigrati in Italia

2 Maggio 2025

Negli ultimi anni il tema dell’immigrazione è diventato uno dei più discussi in Italia. Si tratta di un argomento che alimenta costantemente il dibattito politico, che spesso lo strumentalizza, ma quanto ne sappiamo davvero? Riso Quanto ci aiuta a guardare il fenomeno con occhi più consapevoli.
Tanto per cominciare, molti italiani sovrastimano il numero degli immigrati presenti in Italia.
Un sondaggio del 2018 ha rilevato che, secondo le stime degli intervistati, circa il 26% della popolazione in Italia sarebbe composta da stranieri. In realtà, nel 2020, gli stranieri erano solo l’8,7%. Tradotto in numeri semplici: su 100 persone che vivono in Italia, solo 9 sono immigrate. Anche la percentuale di immigrati musulmani viene spesso sovrastimata, soprattutto per quanto riguarda quelli provenienti dal Nordafrica e dal Medio Oriente. Questi dati mostrano chiaramente quanto la percezione pubblica possa essere lontana dai fatti.
Lo stesso studio fa emergere come non solo la numerosità degli immigrati sia percepita in modo non corretto, ma anche le caratteristiche degli immigrati in termini di età, livello di istruzione e genere sono diverse da quelle reali: gli intervistati sono convinti che gli immigrati siano meno istruiti, più poveri, abbiano una maggior probabilità di essere disoccupati e di vivere con aiuti statali rispetto a quello che è la realtà.
Fare chiarezza è quindi fondamentale, sia per gestire le paure e preoccupazioni dei cittadini, sia per avere gli strumenti giusti per capire quali siano le politiche necessarie per facilitare l’integrazione della popolazione immigrata nel mercato del lavoro e nella nostra società in generale.

Iniziamo col distinguere tra chi vive già stabilmente in Italia e i nuovi arrivi. I gruppi di immigrati più numerosi presenti da tempo in Italia provengono da Romania, Albania e Marocco. Tra i nuovi arrivi, invece, ultimamente ci sono stati molti cinesi. Anche la percentuale di donne e di uomini varia molto in base al paese di origine: arrivano più donne da Ucraina, Brasile e Turchia, mentre da Bangladesh, Pakistan, Senegal e Argentina arrivano prevalentemente uomini. Queste differenze dipendono da fattori culturali, dalla domanda di lavoro in Italia e anche da accordi bilaterali tra Stati.

Dal punto di vista anagrafico, gli immigrati sono mediamente più giovani degli italiani: circa 36 anni contro i 46 della popolazione nativa. Tuttavia, spesso presentano un livello di istruzione più basso: circa la metà non ha un diploma di scuola superiore e solo il 14% ha conseguito una laurea.
Questo dato è legato anche al fatto che l’Italia, rispetto ad altri Paesi, valorizza meno le competenze e retribuisce poco i lavori qualificati. Chi ha studiato molto, quindi, spesso sceglie di migrare verso altri paesi europei.

In Italia, gli immigrati si concentrano soprattutto nelle regioni del Nord e del Centro, in particolare in Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Piemonte, dove ci sono più opportunità di lavoro e servizi. E no, non tutti entrano in modo irregolare, anzi: la maggior parte degli immigrati arriva in Italia in modo regolare, soprattutto se proviene da altri Paesi europei. I cittadini non comunitari possono soggiornare in Italia solo con un permesso valido, rilasciato per motivi di lavoro, studio, ricongiungimento familiare o protezione internazionale.

Negli ultimi anni, però, il numero di permessi di lavoro concessi è diminuito, rendendo più difficile l’ingresso attraverso canali regolari, proprio quelli più utili per la nostra economia. Questo ha spinto molti immigrati a cercare altre strade, come la richiesta d’asilo o, in alcuni casi, l’ingresso irregolare. L’immigrazione irregolare crea problemi sia dal punto di vista fiscale sia per la sicurezza: chi lavora in nero non versa contributi né tasse, pur accedendo ai servizi pubblici, e risulta più vulnerabile al rischio di sfruttamento e marginalizzazione sociale.
In conclusione, l’immigrazione è un fenomeno complesso, che richiede comprensione, dati corretti e politiche intelligenti. Capire chi sono gli immigrati, da dove vengono, come vivono e quale contributo possono offrire è il primo passo per superare stereotipi e costruire una società più giusta e inclusiva.
Scopri di più nella sezione RISOrse di Riso Quanto!

 

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