Il 23 settembre, nella suggestiva cornice del Palazzo della Loggia a Brescia, verrà inaugurata la mostra “Io ero, sono, sarò”, un progetto fotografico nato da un’idea di Coop Lombardia e realizzato dalla fotografa, giornalista e documentarista Silvia Amodio con l’obiettivo di sensibilizzare le persone sul delicato tema del tumore al seno, una malattia che colpisce una donna su otto nel corso della vita. Una percentuale altissima, da cui nasce il desiderio di scavare in profondità, di raccontare attraverso la fotografia le storie di chi ha dovuto affrontare in prima persona il dolore della diagnosi e la fatica delle terapie.
Ciò che emerge maggiormente dagli scatti non è tanto la sofferenza, quanto la straordinaria capacità di queste donne di rialzarsi, di ripensare a sé stesse, di trasformare un momento critico in un’occasione di rinascita. La mostra non è quindi solo un racconto della malattia, ma una celebrazione della vita, della resilienza e del coraggio, che invita a riflettere sul valore della propria esistenza.
La mostra è composta da 50 ritratti, caratterizzati da colori tenui e un’atmosfera intima. Gli scatti sono accomunati da un elemento simbolico che attraversa tutte le immagini e avvolge ciascuna protagonista: un velo, scelto in quanto simbolo di femminilità, che con la sua trasparenza e leggerezza intende (s)velare non solo le parti del corpo colpite dal male, ma anche le cicatrici profonde e non sempre visibili.
Al centro della narrazione il tempo, che, come suggerisce il titolo stesso della mostra, scandisce ogni fase della malattia e diventa una dimensione con la quale ci si misura in continuazione e che condiziona ogni istante, ogni scelta e assume un valore molto diverso: le prospettive cambiano, le priorità vengono riviste e spesso il futuro è una dimensione che perde di significato e che lascia più spazio al presente.
Quello che per alcuni è solo uno slogan, “qui e ora”, per le protagoniste di questo progetto è un modo di vivere.